Uno dei padri della lingua italiana è, senza ombra di dubbio, Dante. Sarà forse per questo motivo che in Italia ci sono due categorie di persone: i danti e i prendenti.
La categoria dei prendenti può, a sua volta, essere suddivisa in due sottocategorie: i prendenti consenzienti e i prendenti inconsenzienti. Io, come la maggior parte di quei pochi che leggeranno questo post, faccio parte dei prendenti inconsenzienti, anche se, per fortuna, sono per lo meno cosciente di essere un prendente.
Poi ci sono i prendenti consenzienti, quelli che lo fanno per poter diventare a loro volta dei danti; alcuni lo diventano altri rimangono solo prendenti, diventando, inevitabilmente, dei perdenti.
Lo so, non è facile da capire questa, ma con un po' di sforzo ce la potete fare.
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