mercoledì 26 maggio 2010

Facebook e la privacy, ma quale?

Parlano tutti male di Facebook ma, alla fin fine, tutti ce l'hanno - chissà poi perché si dice "avere Facebook", non è mica una cosa che si "ha" è un servizio a cui ci si iscrive. Tra le fila dei detrattori che "ce l'hanno" figura il sottoscritto, il quale ieri sera ha fatto una scoperta interessante.

Ero da un amico a fare una delle mie solite consulenze informatiche per amici, quelle dove io sistemo le menate al PC dell'amico, gli spiego come funzionano le cose che non capisce e lui mi dà una fornitura continua di birra finché non finisco - vi posso assicurare che molti miei amici avrebbero risparmiato soldi chiamando direttamente Bill Gates.

Tra le varie cose per cui il mio amico chiede delucidazioni spicca un'e-mail ricevuta da Facebook: un suo amico (amico nella realtà) gli chiede di iscriversi a Facebook (forse dovrei dire prendersi Facebook, così dopo potrà dire di averlo) e gli suggerisce che tra le persone iscritte a Facebook ci sono anche io, e che potrebbe conoscermi.

Una volta vista l'email devo risolvere i due dubbi che si è posto il mio amico: il primo è che vorrebbe sapere se mi conosce, il secondo che vorrebbe capire come può sapere Facebook che io e lui ci conosciamo, visto che chi glielo ha segnalato non lo conosco minimamente.

Appurato che io e chi sta seduto al mio fianco ci conosciamo veramente, mi spremo le meninge e arrivo alla conclusione (la famosa scoperta interessante accennata prima) che l'unico modo che ha Facebook per sapere questa cosa è memorizzare i contatti della mia posta.

Forse qualcuo dirà che casco dal pero, ma giuro che ero seriamente convinto che Facebook, quando ti chiede se può cercare tra i tuoi contatti e-mail per vedere se c'è qualcuno che conosci iscritto al servizio, usasse questi contatti solo in quel caso e non che se li costudisse avidamente per poi poterli usare in futuro.

Ma voi lo sapevate? Vi sembra giusto?

venerdì 21 maggio 2010

Il rabdomante

Ho una marea di difetti, tra cui quello di non essere coerente, o meglio, la coerenza ce l'ho solo nelle brutte abitudini.

Una del mie pessime abitudini è quella di non segnarmi mai dove ho parcheggiato l'auto, problema che non ho solo negli sterminati parcheggi dei centri commerciali ma anche nella "più semplice" città.

E così, spesso e volentieri, mi tocca andare in giro a fare il rabdomante: chiavi dell'auto in mano, braccio alzato e il dito che continua a premere il pulsante dell'apertura portiere in cerca di una macchina che faccia il verso e lampeggi.

giovedì 20 maggio 2010

Avere vent'anni

Bisognerebbe guardarsi allo specchio e confrontarsi con una foto di quando si aveva vent'anni, tutte le volte che si decide di uscire con gli amici per fare la seratona. Forse, così, ci si renderebbe conto che non si è proprio uguali a prima, che qualche cosa nel nostro corpo è cambiato.

Sì dovrei fare proprio così, per evitare di rimanere due giorni in stato catatonico ed essere di assoluta inutilità per la società intera.

Ma che ci volete fare, alla sera, quando bevi e sghignazzi con gli amici è tutto bello, ti senti più forte dei giovincelli con più piercing che anni, ti senti maledettamente in forma.
Il mattino dopo, il maledetto mattino dopo, ti rendi conto di non avere più vent'anni.

martedì 18 maggio 2010

Mi piacciono le mutandine spostate

Come funzioni la privacy di Facebook non è sicuramente la cosa più chiara al mondo, ma la gente ci mette molto del suo.

Se avete 800 amici - cioè: avete 800 tra amici veri, semplici conoscenti ed estranei che vi hanno chiesto l'amicizia e gliel'avete data perché fa figo avere tanti amici su FB o perché chi ve l'ha chiesta è una gnocca - siete sicuri che sia necessario mostrarvi a tutti loro in posizione da zoccola o mentre sboccate in un cesso dopo un  aperitivo iniziato alle 18.00 e finito alle 4.00 del mattino?

Se siete felicemente sposati con figli siete sicuri che ci stia tanto bene la foto del profilo in cui viene rappresentato uno spendido quadretto familiare simil mulino bianco e subito sotto due belle chiappe con scritto "mi piacciono le mutandine spostate"?

P.S: se siete finiti su questo post perché avete letto "Mi piacciono le mutandine spostate" su twitter, non preoccupatevi, l'avrei fatto anch'io! :-)

giovedì 13 maggio 2010

Trovare lavoro in tempo di crisi

Chi è "vecchio" come me si ricorderà sicuramente il procedimento per inviare un curriculum nell'era in cui internet era nella sua fase preistorica: scrivere a computer la lettera di accompagnamento, stamparla, imbustarla insieme al CV, leccare la busta, comprare e leccare il francobollo - non hai ancora trovato il lavoro e devi già continuare a leccare - inviarla ed aspettare.
Quante lettere spedite, quante risposte mai avute...

C'erano anche i furbi che cercavano di fregare i soldi ai disoccupati: solitamente mettevano un annuncio su Secondamano, chiamavi, fissavi l'appuntamento, ti presentavi tutto pimpante e loro ti proponevano un corso a pagamento con "probabile" assunzione. Una volta capito l'andazzo, leggevi gli annunci delle zoccole e poi buttavi via il giornale.

Mi ricordo ancora quella volta che mi presentai ad uno di questi colloqui: l'annuncio era sul Corriere della Sera e sembrava una cosa seria.
Al mio arrivo mi fanno accomodare nella sala d'attesa, seduta c'è un'altra candidata, gnocca e vestita da gara.
Entra, dopo dieci minuti esce con una brutta faccia e se ne va senza salutare.
Tocca a me, a fare il colloquio c'è una donna (probabilmente la ragazza di prima era rimasta delusa dal fatto che la scollatura non serviva a nulla), mi parla del corso, la interrompo, la informo che non ho nessuna intenzione di fare un corso a pagamento. La tizia mi comunica che il corso è gratis, però dovrei pagare la traduzione dei libri, cosa che mi costerebbe 4 milioni di lire. Capito perché la ragazza di prima era uscita con quella faccia?

Alla fine, in qualche modo, entri nel mondo del lavoro, di destreggi per qualche anno tra formazione lavoro e contratti di collaborazione continuativa, i famosi co.co.co - pure la gallina ti tocca fare - e poi ottieni il tanto desiderato posto fisso. Naturalmente lo stipendio è basso: c'è la crisi!

Per fortuna sono passati sedici anni e i tempi sono cambiati...

lunedì 10 maggio 2010

Da Madonna a Lady Gaga senza passare dal via

Correva l'anno 1984, ero una ragazzino di 12 anni e la cosa che più mi faceva sentire "figo" era guardare la neonata Videomusic insieme a mio fratello e mia sorella, di qualche anno più grandi di me. Ve lo ricordate Clive, con la voce da pirla?

Era l'anno di Like a Virgin, il video di questa ragazza vestita in modo strano che si avventurava per i canali di Venezia. Si faceva chiamare Madonna.
La reazione di mio fratello maggiore, per il quale musica voleva dire Led Zeppelin e Deep Purple, era: «L'ha data a qualcuno, fa successo con questa canzone e poi non se la caga più nessuno!». Mia sorella, invece, con la classica invidia post-adolescenziale sentenziava: «E' pure brutta! Non sa cantare, non sa ballare, non è bella, si vede che sa fare bene altre cose!».
A me la canzone piaceva - ma non lo dicevo -  e, quando andavo in bagno, qualche dedica a Madonna la facevo - era l'età!

Adesso Madonna è un mito anche per mio fratello e mia sorella (un po' meno per me), mica come Lady Gaga, che non è brava, non è bella e l'avrà sicuramente data a qualcuno per essere lì. Ma c'è qualcuno che la pensa sicuramente diversamente da me ed i miei fratelli, qualcuno per il quale andare in prigione direttamente senza passare dal via non ha nessun significato.

giovedì 6 maggio 2010

Scelte editoriali

Sono sempre stato un po' critico (forse troppo) con le riviste italiane, oggi mi sono trovato alla Mondadori con davanti la copertina di Wired e quella di Rolling Stone.
Nella prima Fiorello - come se non lo vedessi già abbastanza - nella seconda Elisa, finalmente una copertina che non arriva dal secolo scorso.
Piccola sbirciata dentro Wired per cercare la classifica, La Citroen DS3 è salita al quinto posto.
OK, i quattro euro di Wired l'investo in birra e premio RS per il "Fare impresa negli USA coltivando la maria".

Lasciatemelo dire: gli How-To di Wired sono molto "tired", grandissimo Rolling Stone nel proporre i cosmetici fai-da-te (dopobarba, deodorante e dentifricio).

mercoledì 5 maggio 2010

Prove di embedding

Volevo provare a fare l'embedding (come si dice in italiano?) di un tweet, per l'occasione ho scelto uno dei più stupidi:

Con un clima del genere ti vien voglia di stare in casa tutta la sera a ballare nudo in chatrouletteless than a minute ago via Seesmic

Se volete provare anche voi potete usare Blackbird Pie.

Cagata 2.0

Visto che oramai tutto è social, tutto deve essere condiviso, ho deciso di scrivere il mio vademecum per una Cagata 2.0.

Cosa c'è di meglio - come sono solito fare - che un bel libro o rivista quando si fa la seduta? Quando si fa una Cagata 2.0 è d'obbligo l'utilizzo del Kindle, in modo che tutto il mondo possa sapere cosa evidenziate quando siete in bagno (su questo punto l'iPad è ancora indietro).

Naturalmente tutti devono sapere dove siete, un bel "Sono al cesso" con Foursquare è quello che serve, ma non chiedetemi quale badge potreste vincere.

Poi c'è Facebook, dovete sempre dar l'idea ai vostri amici che state facendo qualche cosa di interessante, potreste scrivere sul vostro status: "Sto dando il meglio di me stesso, mi sto sforzando per tirare fuori da me, tutto quello che ho dentro, tutto quello che sono". Farete un figurone!

Ma il migliore rimane sempre Twitter, rapido è conciso: " Sto cagando!".

Purtroppo, alla fine, due punto zero o no, la carta vi servirà sempre...

lunedì 3 maggio 2010

Primo Maggio: festa del Carrefour

Cosa fai quando scopri che nel frigorifero hai quattro birre e una confezione di formaggio grattuggiato scaduto? La risposta corretta sarebbe: butto il formaggio e mi bevo le 4 birre, poi, conoscendomi, mi viene la fame chimica, ripesco il formaggio dal cestino e me lo mangio.

Quando c'è di mezzo una donna non si può fare un discorso del genere, occorre riempire il frigorifero e l'unico modo per farlo è la spesa. Molti uomini preferirebbero fare bunging jumping attaccati per i testicoli piuttosto che passeggiare con il carrello all'interno di un supermercato, io, invece, non mi lamento più di tanto, mi perdo volentieri nel reparto vini/superalcoolici/birre e vado alla ricerca di qualche formaggio dall'odore infestante; tutto ciò mi permette di dimenticare la ressa di persone che frequentano i centri commerciali al sabato.

Ma quello scorso non era un sabato qualunque, era il Primo Maggio. Fanculo a Internet! Tutti si sono connessi per cercare un centro commerciale aperto e tutti, come il sottoscritto del resto, hanno trovato il Carrefour di Assago.
Una fiumana di gente si è riversata nell'unico posto aperto nel giro di non so quanti Km: ma quante cavolo di persone rimangono con quattro birre e una confezione di formaggio grattuggiato scaduto nel frigorifero?

Bhè, poteva anche andare peggio, avrei potuto passare il Primo Maggio davanti alla tele a vedere il patetico concerto di Piazza San Giovanni.