lunedì 8 novembre 2010

Digital divide. Da chi, da che cosa? (complemento)

Welcome to the hotel california
Such a lovely place
Such a lovely face
Plenty of room at the hotel california
Any time of year, you can find it here
Hotel California, Eagles

E' la rete delle reti, quella su cui si appoggiano i social (o sedicenti tali) network, quella dove i contenuti vengono dal basso, quella che ha permesso a tutti noi di diventare "uomo dell'anno" nel 2006.
C'è anche chi l'ha proposta come premio Nobel, quel Riccardo Luna che si è pure sentito dire di tutto perché accusato di averlo fatto solo per pubblicità o, semplicemente, perché considerata una boiata. Io sono per la seconda, ma lo ringrazio, con la suo boiata ha nascosto quella peggiore: c'è chi aveva proposto lui, sì avete capito chi, proprio lui.

Ma l'iperattivo direttore di Wired adesso ne ha in mente un'altra, dopo averci spiegato i misteri delle piramidi (con Giacobbo, cazzo, con Giacobbo) e dopo la già citata candidatura, adesso è ora del digital divide.
Chissà mai se il Nostro riuscirà mai a far dirottare i soldi destinati ad una delle più grandi e inutili opere mai pensate ad uno scopo ben più nobile e utile, chissà se un giorno tutto il Bel Paese sarà servito dalla banda larga. Perché tutti devono entrare in questo mondo affascinante, mondo sul quale si fanno convegni, forum e workshop, dove la domanda che tutti si pongono è solo una: "come cazzo riusciamo a farci i soldi con 'sta cosa?".
E sì, perché qua, nella rete, di rivoluzioni non se ne fanno, al più un po' di marke(t)ting.

Ma non arrabbiatevi, guardatevi un pornazzo in HD di Sasha Grey e godetevi la vostra banda (ho detto banda) larga.

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