venerdì 31 dicembre 2010

L'anno che verrà

Nothing changes on New Year's Day.
New Years Day, U2 

Che abbiate deciso di farvi male lanciando bottiglie, ammazzare qualcuno buttando una lavatrice dalla finestra o perdere una mano facendo scoppiare una bomba che voi chiamate affettuosamente "petardo", vi auguro un Buon Anno, che sia più bello di quello passato e più brutto del 2012 - se no che cavolo vi auguro l'anno prossimo?

Se tra i buoni propositi dell'anno che verrà vi siete messi in testa di montare un vascello, costruire una macchinina radiocomandata, raccogliere orologi o qualsiasi altra diavoleria venduta in "sole" 897 dispense dove la prima costa un euro, la seconda 10 e l'utlima 1500; per favore: lasciate stare!

giovedì 23 dicembre 2010

L'attimo scrivente

Ci sono cose importanti nella vita, tipo twitter, il blog personale e la pornografia, poi ci sono cose molto meno importanti, tipo il lavoro. In questi giorni il lavoro mi sta impegnando parecchio, togliendo tempo alle cose primarie e tarpando le ali alla mia ispirazione, sono giorni  che la mia facilità nel pensare cazzate da scrivere è (una) scemata.

Dovevo fare un altro mestiere, dovevo fare il chitarrista in un gruppo glam rock, stile Motley Crue, di quelli a cui non interessa fare buona musica ma interessano tantissimo le donne, la birra e tutte le altre cose importanti della vita.

 Cosa può fare un rockstar con problemi d'ispirazione sono Natale? Fare un bel "Best Of" e chiamarlo "Best Of" oppure dargli il nome della band, siccome la band non ce l'ho e "Best Of" mi fa cagare, a questo post ho dato il nome del blog.
Come ogni "Best Of" che si rispetti, alcuni brani sono presenti nel "Best Of" perché hanno avuto un grosso successo, altri non si sa proprio il perché, insomma, questo è il mio "Best Of":
Non bisogna poi dimenticare @Ateyna che ha coccolato questo blog durante il periodo estivo, menziono due dei suoi post, ma vi consiglio di leggerli tutti:
 Sono riuscito a far capire che è un "Best Of"?

Buone Feste a tutti!

venerdì 10 dicembre 2010

La cavalcata delle valchirie

In un Paese da cui tutti i cervelli scappano, un cervello che ha praticamente tutte le nazionalità del mondo tranne quella italiana dirige la prima alla Scala, legge un articolo della Costituzione e prende una valanga di applausi.
Visto che tutti applaudivano mi sono posto la solita domanda: ma chi cazzo lo ha votato quello là? A questo punto mi vien da pensare che i suo elettori siano tutti dei lemmings tra cui ne è rimasto uno solo che fa tap tap con il piedino e con la mano intima l'alt, è rimasto solo lui perché obbligava tutti ad andare da una parte facendoli finire in un precipizio - che sia Bondi?
Gli applausi li ha presi anche l'opera, opera in cui il protagonista maschile era uno dei Kiss in pensione e tra gli spettatori vantava la presenza della valchiria-delle-mortadelle-rimasta-a-piedi-perché-se-le-è-mangiate-tutte, vederla lì fa venire un po' il nervoso, quasi quasi i soldi della cultura fanno bene a darli ai parenti dell'ultimo lemming rimasto.

Comunque, la cavalcata la farei volentieri con le valchirie che c'erano negli stand dei paesi dell'est Europa alla fiera dell'artigianato, fiera da cui si traggono queste conclusioni: l'est Europa è pieno di gnocca, in India fanno solo foulard e collane di pietre colorate, in Lombardia calze e mobili e nel resto d'Italia si pensa solo a mangiare.

E mentre noi pensiamo a mangiare, Assange è a pane ed acqua in Inghilterra reo di aver...di aver...che cazzo ha fatto? Qualcuno ha trafugato dei cablogrammi, lui li ha letti, non ci ha capito un cazzo e li ha passati ai giornalisti che hanno cominciato a sputtanare i premier di mezzo mondo, e in galera ci mandano lui! E un po' come se, per assurdo, uno facesse una telefonata, imprecasse il Signore perché non ottiene risposta e la polizia lo arestasse per aver amazzato una tredicenne scomparsa, vi sembrerebbe una cosa normale?

E' vero, Assange ha proprio una faccia da antipatico, peggio di quella di J.R e di quella di quello-che-faceva-sempre-il-cattivo-nei-film-del-tenente-Colombo, ma mi è simpatico, talmente simpatico che mi metterei a fare il pirata informatico per lui, lo farei se non fosse che l'unica volta che ci provai, nel lontano 1999, il giorno dopo il mio capo mi mostrò un'e-mail della azienda/vittima con le lamentele per il tentato attacco, mi disse che solo io avrei potuto fare una cosa del genere, non ho mai capito se si trattasse di un complimento o di un'offesa ma, da allora, ho deciso che internet lo avrei usato solo per guardarmi le cavalcate delle valchirie.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il Fatto Alimentare contiene grassi idrogenati

Noi eravamo fortunati, non i bambini di oggi.
Quando mangiavamo gelati, caramelle, merendine e snack vari, noi sì che ci facevamo delle belle scorpacciate di coloranti, grassi idrogenati, conservanti e altre schifezze di questo genere che hanno dato alla nostra infanzia un gusto irripetibile, emozioni che neanche una xBox è in grado di dare.

Adesso è tutto molto più soft, è un continuo leggere "senza grassi idrogenati", "senza coloranti", "senza conservanti", ma allora, mi chiedo io, ma che cazzo ci mettono dentro a queste schifezze?

Comunque il web pullula di siti/blog/portali (sempre la stessa cosa, solo definizioni diverse) che si fanno paladini del mangiare sano, del mangiare schifezze che non contengono schifezze. Uno di questi è Il Fatto Alimentare che:
fornisce notizie e informazioni sulla sicurezza alimentare, sulla qualità dei prodotti, sui prezzi, sulla pubblicità ingannevole e sul mondo che ruota intorno al supermercato
Oggi parlano di panettoni, ho meglio, criticano la critica di Altroconsumo verso i panettoni prodotti industrialmente:
Un test comparativo pubblicato sul numero di dicembre, ritiene insufficiente la qualità sensoriale del dolce di Natale firmato da: Bauli, Bistefani, Balocco, Battistero, Paluani, Maina, Motta e Melegatti. L’unico giudizio positivo ma non entusiasmante è attribuito a Tre Marie.
Premesso che Altroconsumo mi sta sul cazzo da quando mi ha mandato a casa una lettera con scritto che avevo già vinto migliaia di euro, tutto in pieno stile Postal Market/Vestro anni  '80, solo che su Altroconsumo non ci sono le foto delle donnine in abbigliamento intimo; e premesso che sono uno rompi balle a prescindere, mi sorgono due domande:
  1. come fanno, quelli de Il Fatto Alimentare a criticare un test senza proporre un contro-test?
  2. perché, nell'elencare le marche di panettoni, hanno sbagliato l'ordine alfabetico elencando per prima la Bauli?
Non so voi, io la risposta l'ho trovata nei banner.