giovedì 28 ottobre 2010

Fanculo al personal branding

Nell'oramai lontano 1992, non avendo nulla da fare (cosa intrinseca nell'essere disoccupato), risposi ad un annuncio di lavoro rivolto a programmatori di linguaggio C con la consapevolezza di non avere le competenze richieste (adesso si chiamano skill); era un periodo di crisi (già sentita questa) e bisognava tentarle tutte.

Adesso non mi permeterrei mai di rispondere ad un annuncio di lavoro senza avere gli skill richiesti (una volta si chiamavano competenze), non lo farei perché ho paura, gli annunci di lavoro di adesso sembrano più minacce che ricerche di lavoro, hanno lo stesso tono che avevano gli annunci sadomaso su Secondamano.

Torniamo al '92, quando c'era la crisi: avevo già pensato a tutto, la tattica che avrei usato al colloquio sarebbe stata a metà strada tra il "fatemi lavorare, vi prego, pulirò anche i cessi" e il "non sono bravo ma m'impegno".

Il giorno dell'appuntamento scopro che non c'è nessun colloquio da fare, io e un'altra decina di persone veniamo chiusi in una sala, ci vengono consegnati dei fogli bianchi, una biro e un foglio con le indicazioni: dovevamo fare un vero e proprio compito, bisognava scrivere (sì, scrivere con la biro) un programma che rispettasse le specifiche richieste, chi produceva il risultato migliore veniva assunto.
No gli interessava il sesso, l'età, il colore della pelle, come parlavamo, come eravamo vestiti, niente di tutto ciò, volevano una persona (adesso lo chiamerebbero soggetto) che sapesse programmare.

Questa storiella - vera - è il mio modo per dire: fanculo al personal branding!

martedì 26 ottobre 2010

Spazio 1999 - Italia 2010

Quando ero piccolo tutti mi scherzavano per le dimensioni del mio... no, purtroppo questo è l'inizio della canzone di Elio e non la realtà, ricominciamo: quando ero piccolo uno dei telefilm che più mi appassionava era Spazio 1999.
Mi ricordo Maya - che sarebbe stata anche carina se non avesse avuto quelle specie di basette - capace di trasformarsi in qualsiasi essere vivente, e, soprattutto, mi ricordo i viaggi sulla Luna e le astronavi.

Una cosa mi intristiva: il pensiero che nel 1999 avrei avuto ben 27 anni, un vecchietto da buttare via!

Invece le cose sono andate un po' diversamente: mi trovo in Italia 2010 dove a 38 anni mi chiamano ancora ragazzo e probabilmente verrò chiamato così per almeno altri 12 anni. Se andremo sulla Luna sarà solo ed esclusivamente per usarla come discarica visto che qua non sappiamo dove mettere i rifiuti.
Più che viaggi interstellari è già un impresa fare la tangenziale al mattino, mentre la Salerno - Reggio Calabria è ancora un tabù.

Di "Maye", però, se ne vedono tante, da comunisti diventano liberisti convinti, da esponenti di Lotta Continua a conduttori dei TG di governo e le veline diventano ministri.

Forse, dal repertotio di Elio, avrei dovuto scegliere "La terra dei cachi" per iniziare questo post.

lunedì 25 ottobre 2010

Walkman: la fine di un dispositivo democratico

Dopo 30 anni di onorata attività - a dir il vero negli ultimi anni non si è sbattuto più di tanto - il Walkman va in pensione.

Sono un po' triste, questo simbolo degli anni '80 era un democratico; prendeva un supporto già esistente (la musicassetta) e lo rendeva maggiormente fruibile: quello che prima potevi ascoltare solo a casa o in auto, con l'avvento del Walkman diventava ascoltabile ovunque.

Adesso pare il trend sia inverso, con la nuova tendenza fatta di app e app store si perde uno dei princìpi fondamentali del web: l'indipendenza dalla piattaforma. 

P.S. sia chiaro, non è uno di quei post che hanno lo scopo di annunciare la morte del web, anzi, credo che, come è sempre succeso, alla fine chi più si chiuderà più lo prenderà in quel posto.

giovedì 21 ottobre 2010

Lettera agli amici di twitter

E' vero, non siamo amici, non ci siamo mai incontrati e, molto probabilmente, mai ci incontreremo. Forse un giorno ci incroceremo in un bar, una stazione od una piazza senza nemmeno salutarci, senza che io sappia che tu sei tu e senza che tu sappia che io sono io.

Del resto i veri amici si invitiamo a casa, si incontrano al bar dietro all'angolo, si va con loro ai concerti, in discoteca, al mare o in montagna.

Ma non sono nemmeno un tuo cliente, né potenziale né, tantomeno, acquisito. Almeno qui, in un social network dove si condividono cazzate, idee e notizie, almeno qui, vorrei non sentirmi un consumatore.

Grazie.

L'auto elettrica inquina meno?

C'è una domanda che mi sono posto più di una volta: ma se avessi un'auto elettrica inquinerei di meno?

Devo dire che nel web si trovano molte informazioni riguardo alle auto elettriche, ma si fa fatica a cercare quelle significative: costi e consumi.
Armiamoci di pazienza e cominciamo ad immaginare di ricevere in regalo (quando uscirà) una bella Tesla Model S, dico in regalo perché dovrebbe venire a costare intorno ai 49000$ (con contributi), non proprio briciole.

Tra le varie specifiche menzionate sul sito non sono riuscito a trovare i consumi, perché è vero che non bisogna fare benzina, ma è anche vero che bisogna metterla sotto carica, con un conseguente consumo di corrente.
Googolando un po' in giro sono incappato in questo articolo dove si dice:
Because the Tesla Model S has a 95 kWh battery pack, roughly, we can state that will travel around 60miles / 100km per 29kwh
Se quanto scrivono è vero, contando che in media faccio 20000 km all'anno,  il mio consumo annuo sarà di 29kWh X 200 ovvero 5800 kWh. Così non mi dice molto, devo trovare un paragone; per fare questo mi viene incontro il documento dell'ENEA su "L'Etichetta Energetica" dove vengono spiegati i consumi dei vari elettrodomestici a seconda della loro classe energetica.
Visto che sul documento si sostiene che una lavatrice di classe F consuma 507kWh se usata in questo modo:
Prendiamo come esempio un bucato di 5 kg di biancheria di cotone a 60° e ipotizziamo di fare 5 lavaggi alla settimana.
Dividendo 5800kWh (il consumo della nostra bella Tesla Model S ipotizzando di fare 20000Km in un anno) per 507kWh ottengo 11 (qualcosina in più). In poche parole: la mia auto elettrica consuma come 11 lavatrici classe F o, se voglio essere più cattivo, come 22 lavatrici classe A (quelle che trovate ora in commercio).

Insomma, comprando la Tesla Model S, togliamo dalla strada un'auto a benzina e portiamo in casa 11 vecchie lavatrici. Il problema non ci sarebbe se dietro alla presa della corrente ci fossero solo ed esclusivamente energie rinnovabili, purtroppo sappiamo che non è così.

Ma non finisce qui, le batteria della nostra bella auto elettrica sono in litio, anche lui ha i suo problemi come si può leggere in questo articolo:
il litio si trova in concentrazione tale da permetterne uno sfruttamento economico in pochi siti: nel triangolo andino dei laghi salati che unisce Argentina, Cile e Bolivia (circa il 70% delle riserve mondiali), i laghi salati del Tibet e le miniere in Australia, Russia e Usa.
.......
E gli studiosi avvertono: «Attenzione, per realizzare auto pulite si rischia di inquinare e distruggere angoli incontaminati di natura come il lago di Uyuni e i giacimenti in Tibet».
Capito perché i cinesi ci tengono tanto al Tibet?

Alcune considerazioni: spero che le fonti da cui ho ricavato i dati siano attendibili e, soprattuto, spero di non aver fatto castronate nei calcoli, perché 22 lavatrici mi sembrano veramente tante! Se avete commenti o correzioni siete i benvenuti.

martedì 19 ottobre 2010

Piccoli fratelli crescono

Potrei parlar male del Grande Fratello 11 come fanno tutti, ma, come ho detto ieri in un tweet, finchè stanno rinchiusi in una casa non fanno danni, il problema ci sarà, casomai, quando usciranno e verranno idolatriati da migliaiai di ragazzi (ricordiamoci che in Italia si è ragazzi fino ai 49 anni) che faranno la fila all'ingresso delle discoteche per poterli vedere.

Voglio, invece, parlare di una persona che da casa sua è uscita questa mattina, come tutte le mattine, con i suoi due bimbi. Prima di salire in macchina per accompagnarli - presumo - a scuola, ha buttato per terra il sacchetto di carta che aveva in mano.Con buone probabilità sarà partito senza allacciarsi le cinture*, non avrà dato la precedenza ai pedoni sulle strisce e avrà parcheggiato in seconda fila, "giusto il tempo di accompagnare i bimbi dentro la scuola", aggiungerebbe lui.

Ce li vedo già i due bimbi, i due piccoli fratelli, da grandi entrare nella casa....

*le cinture potrebbe anche averle messe, solitamente queste persone sono egoiste, non necessariamente sceme.

lunedì 18 ottobre 2010

Squallido, ma naturale

Se qualcuno vi raccontasse di esser stato presente alla caduta del Muro di Berlino o di esser passato da quelle parti qualche giorno dopo per portarsi a casa un ricordo o solo per fare una foto, forse lo guardereste con ammirazione e, magari, anche con un po' d'invidia, l'invidia che si ha nei confronti di chi era presente quando stava capitando qualche cosa d'importante.

Se in questi giorni avete avuto la brutta esperienza di fare dello zapping televisivo (e non solo) vi sarete accorti che il "qualcosa d'importante" in questi giorni, almeno per i media, è quella schifosissima cosa che è capitata/sta capitando ad Avetrana.

Naturale, poi, che ci sia gente che vuole essere presente, squallido, ma naturale.

venerdì 15 ottobre 2010

Blog Action Day 2010: l'acqua

Change.org|Start Petition


Ogni anno si svolge il Blog Action Day, giornata in cui tutti i blogger del mondo sono chiamati a pubblicare un post su di un argomento preciso. Purtroppo vedo che pochi blogger italiani (di quelli che leggo nessuno) ne parlano, forse perché non ci sono di mezzo classifiche e premi o - mi piace pensarla così - solo perché capita di venerdì, e noi italiani abbiamo poca voglia di "fare" quando si avvicina il fine settimana.

Ma lasciamo da parte le sterili critiche e parliamo dell'argomento di quest'anno: l'acqua.

Non so veramente che dire a riguardo, però mi viene in mente un piccolo e stupido episodio che mi è accaduto 10 anni fa dopo la prima tappa del Cammino di Santiago: mi trovavo a Roncisvalle  in un dormitorio ricavato da una specie di chiesa, sono in bagno per lavarmi i denti, apro l'acqua, metto il dentifricio sullo spazzolino, metto lo spazzolino sotto l'acqua e poi parto a lavarmi i denti, il ragazzo al mio fianco mi urla addosso in un idioma sconosciuto e chiude il mio rubinetto.

Mi sono sentito tanto piccolo e tanto italiano.

Update: basta googlare un po' per trovare qualche altro blogger italiano che ne parla:
Il luppolo selvatico
Un po' di mondo
Francesco Gavello
SacherFire
Ma che ti sei mangiato?
Se conoscete qualche altro blog che ne ha parlato segnalatelo pure nei commenti.

L'importanza degli operatori booleani ovvero la ricerca di un lavoro con le nuove tecnologie

Chi non conosce JobMonster, il  sito per chi cerca/offre lavoro? Come tanti di voi mi sono iscritto e ho minuziosamente e con molta pazienza costruito il mio profilo lavorativo, dicendo cosa so fare e cosa vorrei fare.
Naturalmente ho chiesto di ricevere un' e-mail ogni qual volta  si presentasse una ricerca di lavoro indirizzata a sistemisti senior. Queste sono alcune delle offerte che mi sono state inviate oggi:
  • ADDETTO AL REPARTO MACELLERIA SENIOR
  • ADDETTO REPARTO GASTRONOMIA SENIOR
  • ADDETTO REPARTO PESCHERIA SENIOR
  • ADDETTO ALLA PANETTERIA SENIOR
Forse, quelli di JobMonster dovrebbero, quando fanno le loro ricerche, mettere un AND tra le parole "sistemista" e "senior" e non un OR, anche se ammetto che se ci fosse stata un offerta per il reparto enologia un pensierino l'avrei fatto.

giovedì 14 ottobre 2010

Polizia e Twitter

Per tutta la giornata di oggi, la Polizia di Manchester pubblicherà, tramite twitter, le chiamate che dovrà gestire, il tutto per rendere conto ai cittadini della mole di lavoro che devono affrontare in una giornata tipo.
Un account twitter non bastava, ne hanno dovuti fare tre: questo è il primo, questo il secondo e questo è il terzo.

In Italia riceviamo i Telex sbagliati dalla Serbia.

L'eroe del giorno

Odio i benpensanti, il perbenismo, il political correct e chi più ne ha più ne metta. Oggi il mio idolo, il mio eroe è lui: Kimmo Wilska, licenziato per avere bevuto una birra davanti alle telecamere:


mercoledì 13 ottobre 2010

Questo è giornalismo?

La Symos fa un rapporto analizzando tweet, retweet e reply ed arriva alla conclusione che il 71% dei tweet postati non ha nessuna reazione e che, se ce l'ha, è, con molta probabilità, nella prima ora di vita del cinguettio.

Wired ne fa un post che viene ripreso paro paro dalla CNN il quale viene ripreso a sua volta dal "nostro" Corriere.

Questo è giornalismo?

Del resto, io l'avevo già detto che i giornalisti e l'ANSA dovrebbero imparare dai blogger.

Sedicente blogger

Non aggiungo nulla di nuovo a quanto già presente sul web, nulla di interessante o di qualità, nulla di cui si sentiva la mancanza o di cui si sentiva l'esigenza.

Mi limito a scrivere ciò che mi passa per la testa, per favore, lasciatemelo fare.

martedì 12 ottobre 2010

Non si può campare d'aria, neanche nel web.

Credo che la discussione riguardo alla diffusione dei contenuti sul web gratis o a pagamento non avrà mai fine. Oggi, su ilPost, viene ripreso un articolo del Guardian in cui si fanno i conti in tasca agli esperti del web.
L'accusa sarebbe quella che i sostenitori del "contenuti gratis" si farebbero pagare a peso d'oro quando vengono chiamati per partecipare a degli eventi.

La domanda sorge spontanea: che c'è di male?

Anche a me è capitato qualche volta di dare (o cercare di dare) una soluzione a qualche problema su un forum o su twitter, ma non per questo ho chiamato il mio datore di lavoro dicendogli che non volevo più lo stipendio a fine mese. E' un esempio un po' forzato, ma il principio è valido per me e per i "guru": non si può campare d'aria, neanche nel web.

C'è chi mette in rete contenuti per cazzeggio (come il sottoscritto), chi per vocazione e chi per pubblicizzare se stesso; del resto anche i musicisti sanno benissimo che un nuovo disco serve per promuovere il nuovo tour e non per fare incassi milionari con le vendite.

Nell'articolo viene citato anche Seth Godin,  reo di chiedere cifre astronomiche per partecipare agli eventi e  di voler viaggiare in prima classe. Per fortuna, dico io, i soldi se li fa con convegni, seminari, eventi e vendendo i suoi libri, tutto questo mi risparmia il fatto di sorbirmi pop-up, banner e text-advertising ogni volta che accedo al suo blog.

venerdì 8 ottobre 2010

De Benedetti, Google e i tassisti

Siete in una città che non conoscete, prendete un taxi e chiedete al conducente se ha un ristorante da suggerirvi. Il tassista vi fa delle domande per capire i vostri gusti, il budget e il tipo di locale che desiderate.
Una volta individuate le vostre necessità, venite portati davanti al ristorante, pagate la corsa ed entrate nel locale; tutto ad un tratto il gestore del ristorante esce e si mette a rincorrere il taxi, imprecando.
Voi naturalmente siete sbalorditi e chiedete delucidazioni all'inseguitore, il quale vi spiega che è stufo che i tassisti portino clienti al suo locale senza che lui abbia un guadagno da tutto ciò.

Surreale come storia vero?  Mi è venuta in mente leggendo questo articolo su Repubblica, in cui si legge:
De Benedetti ha detto di provare "grande ammirazione e invidia per chi possiede Google. Ma", ha valutato, "il motore di ricerca non può vivere da parassita. Google", ha spiegato De Benedetti, "raccoglie 400 milioni di pubblicità senza fornire alcun prodotto, ma veicolando i nostri contenuti". Insomma, ha proseguito, "non può continuare a trarre un profitto colossale dai nostri contenuti, è assurdo e non esiste".
Chiamiamo un taxi?

Cagnotti a colazione

Quando sono in vacanza una delle cose che più mi gusto è la colazione.

Quest'estate, per esempio, avevo trovato a Bruxelles un simil-Starbucks dove prendevo un caffè decente, una spremuta (spremuta non succo) d'arancia e una bella fetta di torta, mi sedevo tranquillo e avevo a disposizione una selezione di quotidiani internazionali, tra cui pure Repubblica.

Per non parlare di quando consumo la colazione negli alberghi, mi faccio schifo da solo, se hanno il buffet sono in grado di assumere le calorie che basterebbero ad un lottatore di sumo per una decina di giorni.

Quando si lavora, però, i tempi sono ristretti e la colazione viene compressa in 5 minuti  in piedi al bar dove mi prendo un caffè ed una brioche, è questo il punto dolente: la brioche!

Le brioche nei bar sono tutte uguali, surgelate, le infilano nel microonde e via, solitamente io prendo quelle con dentro il cioccolato, i saccottini; li avete mai visti primi di essere inseriti nel forno a microonde? Sembrano tanti cagnotti, tante camole, bianche con il puntino nero.

Che bell'inizio di giornata, cagnotti a colazione!

giovedì 7 ottobre 2010

Aboliamo la cronaca

Non mi piace commentare i fatti di cronaca nera, anzi, non mi piace proprio la cronaca in generale, la toglierei dai quotidiani, dai telegiornali e da qualsiasi media.
Rendere noti fatti orribili non serve ad informare le persone ma a stuzzicare il loro lato morboso e perverso che nella maggior parte delle persone, per fortuna, si esprime con un interesse sfrenato verso l'accadimento, ad altri, pochi ma purtroppo ci sono, accende qualche cosa nel cervello che non avrebbe mai dovuto accendersi.

Oggi parlano tutti di Sarah: i media, i colleghi alla macchinetta del caffé, i blogger, i twitter, le massaie che fanno la spesa, tutti.
Tutti esprimono il loro sconforto e l'orrore per quanto è successo e l'odio nei confronti di chi ha potuto compiere un gesto simile, domani non ne parlerà più nessuno, aspettano tutti una nuova puntata.

Gli smanettoni

Quando ho cominciato a fare questo lavoro di emme ero in una piccola azienda dove facevo il tutto fare: assemblavo i Pc, mi occupavo del cablaggio, installavo il sistema operativo sui client e Novell - come lo rimpiango - sui server. Tutto questo lo fecevo per piccole aziende che migravano da sistemi arcaici o che stavano introducendo l'informatica nei loro processi aziendali.

Avevamo anche qualche cliente privato a cui assemblavamo i pc per casa, tra questi c'erano gli smanettoni, quelli che avevano un solo scopo: avere il PC più potente degli altri, come se il computer fosse un'estensione del pene.
Tanta RAM, processore potente e overclockato, scheda video e audio dalle prestazioni incredibili, Hard Disk capiente e veloce. Il tutto per fare cosa? Nulla! La cosa era fine a se stessa, installavano qualche benchmark trovato in una delle miriadi di riviste del settore, guardavano compiaciuti i risultati, poi vedevano che l'amico aveva installato una scheda video più potente e venivano in ufficio per chiederne una ancora più performante.

Avevano trasformato il computer da mezzo a fine.

Adesso tutti i blogger impegnati a parlare di blog, tutti gli utenti dei social network che parlano dei social network e tutti questi addetti all'informazione che parlano dell'informazione mi ricordano tanto gli smanettoni, solo che adesso non c'è più Novell a consolarmi.

mercoledì 6 ottobre 2010

Apple farà la fine di Apple?

Certo volte mi pongo questa domanda stupida: Apple farà la fine di Apple? Oggi me l'ha fatta tornare in mente questo articolo su il Post:
La tesi di Daniel Lyons, popolare e discusso esperto di tecnologia di Newsweek, è in estrema sintesi che la guerra la sta vincendo Android, il sistema operativo “aperto” di Google, ai danni di Apple e Nokia.
Apple ha già perso la guerra dei Personal Computer ai suoi tempi (anche se adesso sta recuperando), dopo averli inventati si è trovata relegata a nicchia per colpa di sistemi più aperti. Ebbene sì, al momento i sistemi Microsoft erano considerati più aperti, perché li potevi mettere su qualsiasi macchina con un processore Intel o compatibile e perché la macchina su cui li facevi girare te la potevi assemblare tu come volevi.

Ora sembra destinata a fare la stessa fine: dopo aver re-inventato gli smartphone, si trova a perdere la guerra con un sistema più aperto.
Staremo a vedere.

Mio zio è di sinistra

Mio zio è di sinistra, ma di quelli veri, quelli che ci credono veramente, quelli che quando fanno le discussioni diventano rossi in faccia e alzano la voce, non per mancanza di rispetto, ma perché ci credono veramente.

Mio zio è di sinistra, da sempre, saranno almeno quarant'anni che lavora alla festa dell'Unità (o come cavolo si chiama ora) nel posto peggiore, quello dei duri e puri, alla griglia, imperterrito con l'afa e le zanzare che rompono le scatole, ma lui va avanti, per il partito questo e altro.

Mio zio è di sinistra, di quelli che sono sempre informati su tutto, compra uno o due quotidiani tutti i giorni e si guarda tutti i telegiornali, difficile coglierlo impreparato su qualche argomento.

Mio zio è di sinistra, ma non solo quando vota, con il suo lavoro è riuscito ad aiutare alcuni extracomunitari e difende sempre, quando può, i più deboli. Ha fatto anche il rappresentante sindacale, rischiando grosso pur di difendere i suoi colleghi.

Mio zio è di sinistra, adesso sta cercando casa, nel suo condominio sono arrivati degli extracomunitari, fanno casino, odori e, soprattutto, la sua casa sta perdendo valore.

Disclaimer: la persona è reale, la parentela è inventata per evitare incazzature.

martedì 5 ottobre 2010

Quasi quasi riaccendo la tele

Il TG1 è oramai inguardabile? A sentire Studio Aperto al mondo esistono solo stupri, omicidi efferati e gnocche? Al TG4 sembra che al mondo esista solo lui?

Per fortuna c'è internet, potete spegnere la televisione e leggervi le notizie interessanti che propongo i quotidiani on-line. Eccovi alcune notizie che oggi potete leggere nella sidebar destra della home page di Repubblica:
  • Ballerini e barisi. Ecco i mestieri ammazza-coppia
  • Povero Prandelli, che fatica l'allenamento con i moscerini
  • Una grigliata di lusso, basta avere una Porsche
  • Se la Rolls non vi basta c'è l'opzione tutta d'oro
  • Altro che albergo di lusso, questo è un super caravan
  • Bruce e la bistecca in testa Willis fa il verso a Lady Gaga
  • Niente nudi parola di Peter il fotografo porno-pulitore
  • Ecco Melody, fenomeno del palleggio acrobatico
 Quasi quasi riaccendo la tele.

lunedì 4 ottobre 2010

Premio Nobel e premio IgNobel

I miei complimenti (per quanto possano servire) a Robert Edwards, neo premio Nobel per la medicina, premio che ha ricevuto dopo più di 30 anni dal suo primo esperimento di fecondazione in provetta. Forse hanno aspettato tanto tempo a dargli il riconoscimento perché volevano essere sicuri che la cosa funzionasse bene, hanno aspettato che 4 milioni di persone nascessero in quel modo!

I miei complimenti vanno anche a Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo per aver ricevuto il premio IgNobel grazie ad un loro studio:
Lo studio ha dimostrato che se anziché per merito, competenze, conoscenze o altro le persone ricevono promozioni assolutamente a caso, ciò fa molto più bene a una azienda.
Avrei giusto qualche persona in mente...

venerdì 1 ottobre 2010

Dante & Co

Uno dei padri della lingua italiana è, senza ombra di dubbio, Dante. Sarà forse per questo motivo che in Italia ci sono due categorie di persone: i danti e i prendenti.
La categoria dei prendenti può, a sua volta, essere suddivisa in due sottocategorie: i prendenti consenzienti e i prendenti inconsenzienti. Io, come la maggior parte di quei pochi che leggeranno questo post, faccio parte dei prendenti inconsenzienti, anche se, per fortuna, sono per lo meno cosciente di essere un prendente.
Poi ci sono i prendenti consenzienti, quelli che lo fanno per poter diventare a loro volta dei danti; alcuni lo diventano altri rimangono solo prendenti, diventando, inevitabilmente, dei perdenti.

Lo so, non è facile da capire questa, ma con un po' di sforzo ce la potete fare.

Quando i giornalisti dovrebbero imparare dai blogger

Pochi giorni fa criticavo un articolo dell'ANSA dove non veniva indicata la fonte dei dati. Oggi, sul sito di Repubblica, leggo questo interessante articolo in cui vengono spiegati in nuovi assetti geografici del Mondo secondo le idee di Joel Kotkin.

Ma un link all'articolo originale su NewsWeek non lo potevate mettere? Vi ostinate a mettere in fondo ad ogni articolo la dicitura "RIPRODUZIONE RISERVATA" con a fianco il simbolo del copyright, ma il copyright di che cosa, del riassunto/traduzione?

Vabbè, anche questa volta ho fatto io il lavoro che avrebbe dovuto fare un bravo giornalista, eccovi il link all'articolo sul NewsWeek.