Chi è "vecchio" come me si ricorderà sicuramente il procedimento per inviare un curriculum nell'era in cui internet era nella sua fase preistorica: scrivere a computer la lettera di accompagnamento, stamparla, imbustarla insieme al CV, leccare la busta, comprare e leccare il francobollo - non hai ancora trovato il lavoro e devi già continuare a leccare - inviarla ed aspettare.
Quante lettere spedite, quante risposte mai avute...
C'erano anche i furbi che cercavano di fregare i soldi ai disoccupati: solitamente mettevano un annuncio su Secondamano, chiamavi, fissavi l'appuntamento, ti presentavi tutto pimpante e loro ti proponevano un corso a pagamento con "probabile" assunzione. Una volta capito l'andazzo, leggevi gli annunci delle zoccole e poi buttavi via il giornale.
Mi ricordo ancora quella volta che mi presentai ad uno di questi colloqui: l'annuncio era sul Corriere della Sera e sembrava una cosa seria.
Al mio arrivo mi fanno accomodare nella sala d'attesa, seduta c'è un'altra candidata, gnocca e vestita da gara.
Entra, dopo dieci minuti esce con una brutta faccia e se ne va senza salutare.
Tocca a me, a fare il colloquio c'è una donna (probabilmente la ragazza di prima era rimasta delusa dal fatto che la scollatura non serviva a nulla), mi parla del corso, la interrompo, la informo che non ho nessuna intenzione di fare un corso a pagamento. La tizia mi comunica che il corso è gratis, però dovrei pagare la traduzione dei libri, cosa che mi costerebbe 4 milioni di lire. Capito perché la ragazza di prima era uscita con quella faccia?
Alla fine, in qualche modo, entri nel mondo del lavoro, di destreggi per qualche anno tra formazione lavoro e contratti di collaborazione continuativa, i famosi co.co.co - pure la gallina ti tocca fare - e poi ottieni il tanto desiderato posto fisso. Naturalmente lo stipendio è basso: c'è la crisi!
Per fortuna sono passati sedici anni e i tempi sono cambiati...
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