mercoledì 23 giugno 2010

Tutti gay con il culo degli altri

C'è chi durante il lavoro organizza l'aperitivo tramite twitter, telefona alla mamma/moglie/marito/compagna/o avvisando che non sarà a casa per cena e, finito il lavoro, si dirige direttamente verso il locale dove ordinerà ettolitri di spritz.
Durante le giornata lavorativa ha fatto 3 o 4 pausa caffé con i colleghi, si è tenuto aggiornato su ciò che succede al mondo consultando i quotidiani online; usa twitter, facebook e il proprio blog per sfogarsi, dialogare e broccolare.
Si è lamentato per il meeting/briefing/riunione che è durato troppo e non è servito a nulla e delle troppe email arretrate. Vorrebbe vedere la partita della nazionale in streaming ma il maledetto filtro aziendale non lo permette.
Si lamenta dell'aria condizionata che, a suo dire, andrebbe abbassata un poco e delle luci al neon che sono troppo forti.
Siamo nel terzo millennio ...

Ma c'è anchi chi prima di raggiungere gli amici all'aperitivo (ma sarebbe meglio la pizza, vuole essere sicuro di mangiare) deve farsi una bella doccia e cambiarsi, perché al lavoro si suda e ci si sporca.
Ha le pause contate e quando arriva a casa accende subito la TV, vuole sapere cosa è successo nel mondo, cosa è successo al di fuori di quel parallelepipedo prefabbricato in cui è stato per 8 ore.
Come gli piacerebbero i meeting/briefing/riuinioni, quando c'è l'assemble sindacale fa i salti di gioia per l'ora che riesce a stare seduto. Email, twitter, facebook, blog? Se va bene qualche messaggino con il cellulare!
L'aria condizionata non è un problema, non c'è, inutile, i macchinari scaldano troppo.

Sì, c'è gente che lavora ancora come si lavorava nel secolo scorso, quindi, a questa gente, non fategli le menate sulla globalizzazione, la collaborazione tra le parti, la pace sociale e tutte le storie sul fatto che non siamo più nel '900.

A queste persone avete chiesto di continuare a fare il lavoro di merda che stanno facendo (perché lavorare in catena di montaggio si può definire solo in questa maniera) su tre turni giornalieri, con tre pause di 10 minuti e la pausa mensa spostata a fine turno (prima lavori, poi mangi), dovranno fare il triplo degli straordinari rispetto ad un lavoratore "normale" e in caso di picchi di assenze anomale l'azienda potrà non pagar loro i primi 3 giorni di malattia.
L'alternativa è la perdita di lavoro: è questa la collaborazione tra le parti?

Mi viene in mente la pubblicità "Ti piace vincere facile?" anche se, a dire il vero, hanno vinto, ma non poi così tanto facilmente. E dire che, leggendo i giornali, ascoltando la radio e guardando la TV, sembrava dovesse essere un plebiscito, che qualcuno ci abbia coglionato? 

Comunque è bene ricordare a tutti, che tutte quelle "vecchie" parole, quei "vecchi" principi che qualcuno vuole abbattere, sono ciò che ha permesso che in un paese come il nostro ci fosse la solidarietà, e la solidarietà si chiama anche cassa integrazione, quella cassa integrazione che FIAT userà per tener fermo due anni lo stabilimento e adattarlo alla produzione della nuova Panda.

Come si dice dalle mie parti: "Tutti gay con il culo degli altri!"

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