lunedì 6 settembre 2010

I tablet salveranno le case editrici?

Mi devo proprio rassegnare, tutti i guru dell'informazione(e non solo) concordano con il fatto che i tablet (iPad in primis) salveranno le case editrici; l'ultimo a dichiararlo è stato Jimmy Wales al workshop Ambrosetti:
mister Wikipedia ritiene che Kindle, iPad e in generale tablet e smartphone, uniti al modello ad applicazioni (apps model) salveranno i vecchi media
Ma io sono un testardo e continuo a dubitare che questo possa essere vero, o almeno ritengo un po' troppo esagerate le attese/pretese nei confronti di queste tecnologie, per vari motivi:
  • per prima cosa non dobbiamo dimenticare che tutto ciò che viene distribuito in forma digitale è facile "preda" della pirateria, se trasformo il mio libro/quotidiano/rivista in app ho buone probabilità che essa circoli anche nel peer-to-peer, stare dietro ai quotidiani risulterà un po' difficile, più facile per le riviste e facilissimo per i libri;
  • sono talmente ripetitivo che non metto neanche più i link ai miei precedenti post - orrore per gli integralisti SEO - e mi limito a ribadire il concetto che chi è interessato a leggere probabilmente è più propenso a comprarsi un Kindle (nato specificamente per questo utilizzo, catalogo fornitissimo e prezzo più basso), stiamo parlando di una persona che già leggeva e quindi cambierà solo metodo di fruizione, può darsi che il nuvo metodo induca a "consumare" più libri, ma potrebbe essere l'effetto regalo di Natale (per un giorno guardo solo quel gioco poi lo butto via) e non deve essere dimenticato il punto precedente (download illegale);
  • OK, sempre più gente avrà un tablet tra le sue mani, rivoluzioniamo il concetto di libro/rivista/quiotidiano e trasformiamolo in un app accattivante per indurre all'acquisto anche chi pensava al tablet solo per giocare e guardarsi i filmini porno, ma cosa saranno queste app? Posso immaginarle per le riviste, un po' meno per i quotidiani ma non ce le vedo proprio, anzi, spero vivamente di non vederle mai, per i libri, a meno che  non vogliate leggere solo favole.
Probabilmente tra qualche anno tutto quello che ho appena scritto verrà smentito dai fatti: tutti leggeranno con i tablet riviste che conterranno imagini, suoni e video (e io che le chiamavo pagine web) e faranno vedere ai bambini le favole con l'iPad (toccare, i bambini devono toccare per scoprire i mondo); per ora continuo a fare il vecchio scettico brontolone.

2 commenti:

  1. Spero vivamente che tu abbia ragione su tutto!!!
    Io per ora resisto stoicamente e aggiungo una banalità: va bene salvare le foreste, ma le pagine cartacee hanno un valore intrinseco, donano un piacere che si trasmette attraverso il tatto. L'oggetto "libro" ha un fascino che un supporto digitale (e lo dice uno piuttosto tecnologico) non avrà mai.

    Magari un giorno avrò anch'io il mio e-reader e scaricherò libri a raffica... ma i libri che mi interessano davvero, quelli che tengo in libreria e consulto di tanto in tanto, li comprerò sempre cartacei.

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  2. Non credo possano sparire definitivamente i libri, probabile che in un futuro (non so quanto remoto) le case editrici stamperanno solo i libri di un certo livello, mentre agli "outsider" proporranno solo verisoni digitali che diventeranno carta solo in caso di successo.

    Ma come tutto quello che ho scritto nel post sono solo supposizioni.

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