mercoledì 15 settembre 2010

Uno spettro si aggira per la mia time line: Twitter sta diventando come Facebook

Uno spettro si aggira per la mia time line: Twitter sta diventando come Facebook.

Perché mi piace Twitter? Perché mi permette di sapere come sta andando una partita senza vederla, di capire chi è ospite a Ballarò e che cazzate sta dicendo,oppure di sapere se in in qualche reality show sparso nell'etere una fanciulla sta piangendo o è in piena crisi isterica da astinenza da polveri e affini.

Oppure si può sapere che è appena cascato un aereo, che qualcuno ha sparato ad una nave o che c'è stato un terremoto in qualche regione sperduta del mondo.

Per non parlare della politica, se un leader di qualche partito dice una cazzata, su Twitter arriva subito, è meglio del TG e non c'è nemmeno Minzolini.

Insomma, Twitter è una finestra sul mondo, mentre FaceBook è una finestra sulla cameretta dei vostri amici ( a proposito di camerette), credo che i ragazzacci di Twitter lo sappiano meglio di me e non vogliano rompere il giocattolino.
Il problema è un altro: Twitter è un'azienda e, come tutte le aziende, deve fare profitti; di account a pagamento non se ne parla nemmeno quindi l'unica alternativa è la pubblicità. Pubblicità che è difficile da gestire se ognuno usa twitter con dei client di terze parti, meglio invogliare gli utenti ad usare il proprio sito web.

Più visite = più mi faccio pagare per la pubblicità. Semplice, antico, ma ancora valido, concetto del web.

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