giovedì 24 febbraio 2011

The King Of Limbs, prima recensione

Just dragonflies,
Flying to the side.
No one gets hurt,
You're doing nothing wrong.

Codex, Radiohead

Dicono che nella vita non bisogna farsi mancare nulla, è per questo che ho deciso di fare la mia prima e, probabilmente, unica recensione musicale, l'album (si chiamano ancora così?) che esaminerò è l'ultimo dei Radiohead: The King Of Limbs.
Premetto che far giudicare a me un disco dei Radiohead è come se il 6 aprile davanti al vostro Presidente ci fossero Ghedini, Bondi e la Santanchè.
Ma bando alle ciancie, parliamo dell'album: a me piace, è questo dovrebbe bastarvi, ma, come tutti gli album dei Radiohead mi piaceva di più quello precedente. Gli album della band dell'Oxfordshire - giusto per evitare di scrivere ancora Radiohead, cazzo, l'ho scritto - non sono dischi sempliciotti che piacciono al primo ascolto, bisogna  ascoltarli tante volte, fino a che non esce quello nuovo, allora sì che vi gusterete quello precedente.
Non aspettatevi Kid A, un'opera d'arte così non la rifaranno mai più, e se per voi i Radiohead sono solo quelli di Creep, evitate di buttare via i soldi.
Alcuni si lamentano del fatto che sia un album corto, con solo 8 brani, a quanto pare l'ansia da prestazione colpisce anche i seguaci dei Radiohead; cazzo, un disco deve essere bello, mica lungo, se volete qualche cosa di lungo, il web ne è pieno (youporn, tube8, ecc.).
Se invece volete ascoltare un altro album corto, molto più orecchiabile, divertente, ma non per questo meno interessante, c'è il nuovo di Matt and Kim.

Com'è andata la mia prima recensione?

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